Coronavirus Roma: la mappa del contagio. Il quartiere di Roma con più positivi. Ultimo aggiornamento di ieri, 19 Marzo 2022
AGGIORNAMENTO 19 Marzo
Nella Capitale il numero di positivi, contati dal primo settembre 2021 al 19 marzo 2022, ha toccato attualmente quota 400283, con una incidenze di 1425 ogni diecimila abitanti. Quasi 18mila contagi in più rispetto alla fine di gennaio scorso. Dati in crescita per colpa della diffusione della variante Omicron 2, che rappresenta la metà dei casi nel Lazio.
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Di seguito potete trovare la situazione dei contagiati a Roma e nel Lazio dati aggiornati ieri 19 Marzo
Coronavirus Roma: la mappa del contagio. La zona di Roma con più positivi
Stando all’ultima misurazione, ancora una volta da inizio epidemia, è Torre Angela il quartiere che ha più casi, con 13067. Poi Ostia con 11788, la Borghesiana con 8251, Centeocelle con 8431 e 7823. Fatto sta che tutta la città, comunque, è colorata di viola, ossia le aree in cui il virus è più presente in base alla densità del quartiere.
L’incidenza a Roma è di 9.004 NUOVI CASI POSITIVI registrati il 18 Marzo 2022.
Come bisogna comportarsi se si viene a contatto con una persona positiva al #Covid19?
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).
I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:
Nella circolare si raccomanda di:
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